GOAL!

08.06.2023 \\ 31.07.2023

GOAL!

Betty Bee | Carmela De Falco | Giulio Delvè | Piero Golia | Marco Pio Mucci | Giulia Piscitelli | Nicola Vincenzo Piscopo | Vincenzo Rusciano | Antonio Serrapica | Vedovamazzei

GOAL! è una collettiva di dieci artisti napoletani di diverse generazioni che attraverso linguaggi e percorsi differenti sono stati invitati, in occasione dalla vittoria della squadra del Napoli nel campionato di Serie A, a dare una propria lettura dell’azione del goal, celebrando le sorti della squadra e il coinvolgimento della città in occasione dell’evento.

Dalla pittura al disegno, dalla fotografia all’installazione, le opere in mostra al terzo piano della Fondazione Morra Greco tracciano un percorso di pratiche e ricerche che insieme forniscono un panorama intergenerazionale sul lavoro di alcuni artisti napoletani e campani. 

Il progetto espositivo è finanziato a valere sulle risorse del POC Campania FESR 2014/2020, Piano Strategico Cultura e Beni Culturali Programmazione 2021 Global Forum – Mostre d’arte contemporanea EDI 2021.  

 

GOAL! 

testo a cura di Giulia Pollicita

Ci sono due aspetti del goal che mi sembra siano interessanti. Uno è il coefficiente di imprevedibilità fuori da ogni calcolo che coopera nella sua realizzazione. L’altro invece è la reazione spontanea, immediata, altrettanto imprevedibile, positiva o negativa, che lo segue: l’esultanza, l’urlo, lo scatto uguale e contrario a chi lo tira di chi guarda o di chi subisce il goal. La liberazione imprevista di un istinto. 

L’idea della mostra nasce dal desiderio di celebrare la vittoria del Campionato del Napoli. Dieci artisti di generazioni differenti, accomunati da un legame puntuale di nascita o uno duraturo di vita con la città, attraverso pratiche, linguaggi e approcci alla ricerca differenti, partecipano a questa mostra raccontando la propria idea di goal, la propria contestualizzazione dell’azione vincente e la loro lettura del senso o delle circostanze, immediate o lontane, che la circondano. Un goal che non è più pura meccanica balistica del tiro o della palla, ma nella vita come nell’arte. 

L’invito a partecipare alla mostra è accompagnato dai goal della squadra del Napoli, le esultanze dei tifosi, la continua imprevedibilità dei risultati (la festa è stata rimandata), e dai voli di ritorno di chi era fuori e voleva essere qui il giorno della festa (che si farà). 

Eppure, questa mostra non è una mostra sul calcio, non è una mostra su Napoli, o una mostra che intende raccontare, riducendola, una qualche forma di identità. È una mostra di opere d’arte che performano (tematicamente o meno) il goal nella sua accezione all’inglese, dell’obiettivo, dritto e diretto verso un punto: l’esecuzione onesta e spontanea. L’alchimia perfetta di un ping-pong, di un palleggio, di una rete. Lo spazio in cui la mostra tenta di muoversi esula quindi da tentativi di universalità e riduzionismo – identitario o artistico. Cercando piuttosto di proporre una panoramica di opere pensate impromptu, libere come un’esultanza, come un GOAL!. 

Questo tentativo è preso in prestito e motivato, come una registrazione o una fotografia che ne immortala qualche frammento, ma non ne esaurisce le controverse complessità, dalla celebrazione del momento attuale. Le opere, concepite espressamente per la mostra, presentate per la prima volta o riadattate ad hoc per questa occasione, sono il risultato di uno scambio e un dialogo imprevedibile ed estemporaneo con agli artisti. E in piccolo, tutte, tentano di restituire un frammento ma non la totalità del metodo operativo, dei processi e la poetica degli artisti invitati a prendere parte in GOAL!.

Il lavoro di Betty Bee (Napoli, 1963), Network (2023), è il dipinto di un globo terraqueo che l’artista osserva da un punto nascosto nell’Universo avendo così la visione del pianeta avvolto dalla trama di una rete bucata dal volo di un aereo che, passandovi attraverso, ne allarga e modifica le maglie. La rete, con una valenza divisoria ma anche protettiva, distanzia l’opera dalla realtà e funziona da ingresso in un’altra dimensione: quella purificata dell’arte e della trasfigurazione immaginifica del colore pittorico.

L’installazione di Carmela De Falco (Avellino, 1994), Imprevisto (2023), utilizza una rete da calcio concentrandosi sulla cesellatura ritmica della sua trama. Interrompendo questa successione matematica, il piccolo elemento in ottone che compone l’opera inserisce un elemento di distonia improvviso, una deviazione imprevista, all’interno di un ordine inalienabile.

L’installazione di Giulio Delvè (Napoli, 1984), Qualchetesta (2018), riadattata site-specific per GOAL!, vede schierato un gruppo di teste che si stagliano nello spazio come una squadra d’assalto: tra i mohicani e i punk, una schiera di giovani attori che compongono l’immaginario di una generazione cresciuta tra gli scarti postindustriali della periferia, la trasformazione delle città, e i centri sociali.

Si Organizzano Spettacoli di Magia (2022) è una litografia di Piero Golia (Napoli, 1974) realizzata all’interno del progetto di residenze Laboratorio Piramide presso la storica Litografia Bulla di Roma. Riassumendo la correlazione tra dato concettuale, meccanico-esecutivo, e casualità, l’opera sintetizza il carattere “magico” insito nella poetica di Piero Golia.

L’opera struggente di un formidabile artista campano (2023) è il titolo dell’installazione di Marco Pio Mucci (Benevento, 1990) composta da un polittico di disegni su carta e il telaio di uno scooter trovato per le strade di Napoli che evoca l’adolescenza perduta dell’artista tra le strade dissestate della Campania e una delle icone mediatiche di questa stagione calcistica.  

L’opera di Giulia Piscitelli (Napoli, 1965), Mr. Z, è un set di sei polaroid inedite provenienti dall’archivio privato dell’artista connessa al progetto Mr. Z (2008), presentato al Premio Furla 2009, incentrato sul tema della libertà e dell’identità attraverso gli oggetti di un Fedayn.  

Campione (2023) è l’autoritratto a olio di Nicola Vincenzo Piscopo (Napoli, 1990). L’artista, ritratto come figurina da calciatore del Napoli, si autorappresenta come il campione che ogni padre appassionato di calcio a Napoli in quegli anni avrebbe voluto, immortalando, ironicamente, le aspettative disattese di un’intera generazione. 

La scultura di Vincenzo Rusciano (Napoli, 1973), Nel rettangolo magico (2023) si apre nello spazio come un portale che raccoglie visioni e suggestioni materiche trovate. La composizione di elementi di risulta, che si ricombinano in un nuovo campo magnetico di equilibri, disegna una geometria di corpi sospesi nello spazio dentro e fuori un rettangolo magico.

La serie di pitture realizzate da Antonio Serrapica (Castellammare di Stabia, 1960) declina il tema del goal attraversando l’immaginario pittorico dell’artista che ritrae un mondo trasfigurato, in cui i conflitti quotidiani e sociali si sublimano in un sorriso sarcastico sulla natura, il paesaggio e la società.

L’installazione del duo Vedovamazzei, nato nel 1991 dalla collaborazione di Stella Scala (1964) e Simeone Crispino (1962), Napoli da Morra Greco (2023), realizzata espressamente per GOAL!  e su misura alla storia del presidente della Fondazione, Maurizio Morra Greco, rappresenta il percorso a piedi dallo stadio Maradona allo stadio Ascarelli di Ponticelli in via Argine che racconta il legame biografico e familiare del collezionista con il calcio. 

 

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