Mark Dion

The Pursuit of Sir William Hamilton
 
Nell'ambito di Progetto XXI

30112013 \\ 02022014

Dal 30 novembre al 2 febbraio 2014 il Museo Pignatelli ospita la mostra The Pursuit of Sir William Hamilton, la prima personale dell’artista Mark Dion in un museo napoletano.

La mostra è parte del progetto espositivo denominato Progetto XXI con il quale la Fondazione Donnaregina si propone di curare, in collaborazione con la Fondazione Morra Greco, l’esplorazione della produzione artistica più recente e intende contribuire a ricercare e mostrare l’arte sperimentale più avanzata e sostenere le nuove idee, i discorsi e le tendenze dell’arte contemporanea.

La mostra è stata promossa in collaborazione con la Soprintendenza speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Napoli.

Il lavoro di Dion esamina il modo in cui le ideologie dominanti e le istituzioni pubbliche plasmano la nostra comprensione della storia, della conoscenza, del mondo naturale. Appropriandosi di un metodo scientifico-archeologico di raccolta, ordinamento ed esposizione degli oggetti, Dion crea opere che mettono in discussione la distinzione tra il metodo scientifico ‘oggettivo’ razionale e le influenze soggettive nella medesima indagine. I suoi spettacolari cabinets realizzati sul modello dei wunderkabinett del XVI secolo, esaltano l’ordinamento atipico di oggetti ed esemplari nel tentativo di individuare le radici delle politiche ambientali e pubbliche nella costruzione della conoscenza e mettendo in discussione il ruolo autorevole della voce della scienza nella società contemporanea.

Il progetto espositivo realizzato da Dion in occasione della mostra si concentra sulla figura del diplomatico inglese Sir William Hamilton, ambasciatore tra il 1764 ed il 1800 presso la Corte di Napoli durante il regno di Ferdinando IV, re di Napoli. Eminente studioso, Hamilton raccolse intorno a sé gran parte dei membri della cultura straniera e locale del tempo contribuendo ad arricchire il carattere cosmopolita di una città già culturalmente all’avanguardia e meta prediletta del grand tour.

Con The Pursuit of Sir William Hamilton, Dion tenta di restituire un quadro preciso degli interessi e delle passioni dell’ambasciatore inglese, sottolineando lo stretto legame che intercorreva fra i suoi studi, la città di Napoli ed il territorio circostante, con particolare riferimento alla sua inclinazione all’indagine dei fenomeni tellurici e alle eruzioni del Vesuvio, la propensione al collezionismo di antichità greco-romane, la grande predilezione per la caccia condivisa con Ferdinando IV, re di Napoli.
Lo spazio espositivo del primo piano del museo settecentesco è dunque caratterizzato dalla rappresentazione di ciascuna delle attitudini di Hamilton attraverso la tematizzazione di ogni sala, dedicata rispettivamente ai seguenti argomenti: collezionismo, scienze naturali, vulcanologia, caccia, la nave HMS Colossus, Lady Hamilton.

La mostra si articola attraverso l’esposizione di circa 70 opere molto differenti tra loro, come la riproduzione di una serie di oggetti appartenuti al diplomatico, numerosi disegni e collage, statuette rappresentanti illustri personaggi, installazioni.
Oltre ai cabinets ricchi di riproduzioni degli oggetti da collezione, sono esposte una serie di opere originali risalenti agli ultimi decenni del 1700, grazie alla concessione di una serie di prestiti da parte dei principali musei napoletani. Gouaches e dipinti realizzati negli anni di Hamilton, occupano lo spazio espositivo e arricchiscono la rassegna dedicata alla figura di uno dei più eminenti studiosi stranieri residenti a Napoli al tempo del suo massimo splendore.

Attraverso i suoi scritti Hamilton è stato capace di influenzare la percezione del territorio, della storia e delle bellezze locali da parte di artisti e cultori internazionali suoi contemporanei. Mark Dion, allo stesso modo, riesce a valicare il limite temporale nella trasmissione fedele dello spirito dell’epoca e a coinvolgere lo spettatore attuale nell’assimilazione di una mostra che si nutre degli spunti concettuali e delle tecniche proprie dell’arte contemporanea ma che si colloca al di fuori del tempo.

 

 

Tutte le immagini Courtesy Fondazione Morra Greco, Napoli
© Amedeo Benestante