Lorenzo Scotto di Luzio

Pane al Pane
L'ALBERO DELLA CUCCAGNA. NUTRIMENTI PER L'ARTE.
A cura di Achille Bonito Oliva
 
Nell'ambito di Progetto XXI
 

21102015 \\ 01112015

La Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee di Napoli e la Fondazione Morra Greco sono liete di annunciare la presentazione dell’opera Pane al Pane di Lorenzo Scotto di Luzio (Pozzuoli, 1972), realizzata nel contesto di Progetto XXI (ed. 2015), in collaborazione con Fondazione Morra Greco, Napoli, e nell’ambito della mostra L’albero della Cuccagna. Nutrimenti dell’Arte (a cura di Achille Bonito Oliva con il patrocinio di Expo Milano 2015), progetto espositivo che si articola in vari interventi su tutto il territorio nazionale presso musei pubblici e fondazioni private.

Il n°3 di Largo Avellino, un tempo negozio di barbiere, è il luogo scelto da Lorenzo Scotto di Luzio, che decide di inaugurare per la Fondazione Morra Greco un nuovo spazio espositivo, posto a livello stradale ed esposto allo sguardo dei passanti, con l‘installazione site-specific dal titolo Pane al Pane, che consiste nella realizzazione di un sistema idraulico ispirato al tema dell’abbondanza.

L’opera, una pioggia di vino rosso che cade dal soffitto per depositarsi in un’ampia vasca di raccolta, approfondisce e sviluppa il già ampio repertorio di lavori dell’artista caratterizzato da allegorie cariche di ambiguità, in continuo conflitto tra austera eleganza e senso del grottesco. Con Pane al Pane sembra realizzarsi il più opulento dei baccanali: la pioggia dissimula, rende immaginifica la percezione della natura stessa, ma poi sporca e marcisce. L’installazione, che è nata sogno e morirà mattatoio, diviene tangibile nella totale percezione degli odori, dei cambiamenti cromatici, della diminuzione dei volumi, offrendosi nelle sue constanti variazioni durante tutta la durata dell’esposizione. Allo stesso tempo, la sua frontalità diviene condizione necessaria nell’annullamento del valore percettivo del contorno, per mostrarsi semplicemente come un quadro che ad ogni nuovo sguardo è sempre diverso.
Fattasi largo negli ultimi decenni con il progressivo crollo delle ideologie, sancita con la caduta del muro di Berlino, l’abbondanza, idea di un consumo illimitato apparentemente libero dall’esauribilità di risorse e materie prime, si sgretola con il crollo delle Torri Gemelle a New York e la conseguente crisi economica, lasciando così il terreno ad una delle grandi paure dell’uomo contemporaneo, già al centro delle profezie pasoliniane alla fine degli anni settanta: la paura della povertà. Qui si ingigantisce la dimensione da happy hour e, attraverso l’uso di un’enorme quantità di vino spruzzato nella realtà scivolosa dello spazio espositivo, l’artista dichiara schiettamente che la ricerca dell’abbondanza, come lo spreco a cui essa è costantemente legata, sono al centro della riflessione compiuta attraverso l’opera. Pane al Pane, espressione che costituisce un appello morale al principio di realtà, agisce da contrappasso verso un falso ideologico tutto da disinnescare.

 

 

Tutte le immagini Courtesy Fondazione Morra Greco, Napoli
© Amedeo Benestante