21.03.2025 \\ 24.05.2025
Fondazione Morra Greco è lieta di annunciare Eternal, Returns, la prima mostra personale istituzionale dell’artista cipriota Marina Xenofontos in Italia, che si terrà dal 21 marzo al 24 maggio 2025. Allestita nei saloni affrescati del XVIII secolo al primo piano di Palazzo Caracciolo di Avellino – sede della Fondazione – l’esposizione presenta opere meno recenti e produzioni nuove, realizzate appositamente per l’occasione.
Eternal, Returns richiama i molteplici strati – sovrapposti o nascosti da componenti architettoniche e decorative – degli spazi della Fondazione Morra Greco, facendoli interloquire con manifestazioni tangibili di concetti come tempo, storia e memoria. Questi temi riecheggiano tramite una poetica ben sedimentata, carica di ripetizioni e implicazioni ideologiche. Attraverso un linguaggio che integra luce, movimento e materia, Marina Xenofontos indaga l’esperienza sia concettuale che fisica di un archivio senza confini.
Il dialogo tra le sontuose decorazioni di Giacomo del Pò, che celebrano il potere nobiliare delle famiglie Caracciolo e Carafa, e le opere di Xenofontos – come Code of Construction (2024), un sistema modulare di mobili ispirato all’arredamento postcoloniale delle camere da letto cipriote – mette in scena un confronto tra la codificazione privata e pubblica della sfera personale, alludendo alla complessità familiare come forma di industrializzazione.
Attraverso interventi spaziali, Xenofontos rimuove dal contesto domestico oggetti vernacolari, per sottolinearne le implicazioni storiche, sociali e ideologiche. Suddetti simboli ed elementi diventano, così condensati, corpi vivi e carichi di molteplici significati, attivando letture alternative rispetto alle funzioni tradizionali associate a spazi e oggetti. Così, l’artista indaga la marginalizzazione delle storie private operata dalla narrazione storica “ufficiale” e, viceversa, il modo in cui il sociale finisce per riflettersi nell’individuale.
Le opere della serie Data Storage of a True Spectrum (2022) presentano in forma scultorea i fallimenti sistemici, servendosi di tecnologie obsolete come il CD-ROM, i cui frammenti privi di dati si trasformano in una macchina cinetica capace di riflettere spettri di luce solare. L’elemento luminoso è prevalente anche in Carousel, un archivio di tende provenienti dalle stanze che Xenofontos ha abitato dal 2001 a oggi, le cui superfici portano ancora traccia di finestre e architetture passate, segnate a loro volta dallo scorrere del tempo. In We Were Supposed to Have Fun (2011-in corso), il tempo si accumula in un film-archivio in continua espansione che attraversa ambienti culturali diversi – dalle case di piacere alle chiese, dalle lezioni di filosofia ai rave techno.
Sollevando il tema del recupero di oggetti dimenticati, Xenofontos ha assemblato e poi deturpato un puzzle raffigurante il castello di Neuschwanstein. Il crollo di questa fiaba sgualcita si cristallizza ulteriormente nel titolo dato all’opera: Over the Coop at Sunset, Multiple Scoliosis, and a Nest of Vicious Echinoderms and Propagandists, a Collection of Failed Memories Appeared Either Erupted by a Junction Box, or was Caused by Debris from the Classic Firework Show. It was too Beautiful to be Real, (2021). L’immagine fiabesca cela un’altra storia, un racconto di lavoro, potere e controllo a cui rimandano gli affreschi esposti nell’ultima sala della mostra, raffiguranti le terre e i possedimenti della famiglia Caracciolo.
Gli oggetti vernacolari rimodulati da Marina Xenofontos, carichi di significati multivoci, offrono scorci di vita quotidiana, intrecciando la dimensione favolistica con quella reale – e, di rimando, la realtà con l’immaginario.
Progetto cofinanziato a valere sulle risorse del Piano Strategico Cultura e Turismo 2024/2025 – Progetto Global Forum Mostre d’arte contemporanea EDI 2024 della Regione Campania.
Con il sostegno di Henry Moore Foundation e del Vice Ministero della Cultura della Repubblica di Cipro.
Con il patrocinio dell’Ambasciata di Cipro a Roma.
Biografia dell’artista
Marina Xenofontos (1988, Limassol, Cipro) vive e lavora ad Atene, in Grecia.
Tra le mostre personali più recenti si ricordano View From Somewhere Near al Kunstverein di Amburgo (2024); Public Domain al Camden Art Centre di Londra (2023); In Practice allo SculptureCenter di New York (2023); Carousel all’AKWA IBOM di Atene (2022); I don’t sleep, I dream al The Island Club di Limassol (2021).
È vincitrice del Frieze Emerging Artist Award 2022 e ha recentemente partecipato alla 15a Baltic Triennial in Lituania.