28.10.2010 \\ 18.03.2011
Beige (2001-2010), di Giulia Piscitelli, è il film di un film: una pellicola in bianco e nero trovata, visionata con una vecchia moviola azionata a mano e nuovamente ripresa dall’artista. Il lavoro, installato nel piano basamentale della Fondazione, come spesso accade nella produzione di Giulia Piscitelli, ha una doppia data perché frutto di un ritrovamento e di successive elaborazioni. Nel film appaiono due donne, una più giovane dell’altra, di cui non si conoscono l’identità né il rapporto che le lega. Le immagini sono di volta in volta più o meno nitide, sfuocate, il ritmo con cui scorrono è irregolare, come affaticato, sottolineato dal rumore di sottofondo della manovella.
Nel piano interrato della Fondazione si trova anche l’installazione Idem (2010), un grappolo che scende dal soffitto, realizzato assemblando grandi foglie, provenienti dalla potatura di un’agave ventennale che si trova nello zoo di Napoli, un luogo che l’artista visita regolarmente e in cui trascorre molto tempo. Le foglie sono ricoperte da frasi diverse, incise dai frequentatori stessi dello zoo. Si tratta per lo più di messaggi che celebrano amori e unioni che mirano all’eternità e che tuttavia vengono affidati alla fugacità della vita della pianta.
Al piano superiore, I Have Some Time to Spend with You (2010) è una proiezione di 80 diapositive, datate 1955, ritrovate molti anni fa nei pressi dell’ambasciata degli Stati Uniti, a Napoli. Si tratta di fotografie di viaggio, scattate a Detroit e dintorni, un itinerario che ripercorre un immaginario di democrazia, produttività e benessere: la Ford e la fiorente produzione dell’industria automobilistica, una campagna elettorale, attraversamento di paesaggi. Si tratta di immagini di benessere in cui si inserisce di tanto in tanto un dettaglio meno rassicurante, una piscina vuota per esempio.
Con caratteri e forme diverse i lavori in mostra definiscono un campionario di immagini legate al passaggio, alla mutabilità del reale, all’evanescenza, al passaggio del tempo. In ognuno c’è l’affermazione di una caducità, quella dell’amore, dei legami e del benessere, la messa in discussione e il dubbio su un assoluto. Il beige, che è una sfumatura prima ancora di un colore, è il filo che li tiene insieme.
Si ringrazia lo Zoo di Napoli per la collaborazione.
Tutte le immagini Courtesy Fondazione Morra Greco, Napoli
© Danilo Donzelli