Henrik Olesen / Danh Vo

01.04.2011 \\ 03.06.2011

libertà [LI-BER-TÀ] s.f.inv.
1 Condizione di chi all’interno della società è libero da restrizioni oppressive imposte dall’autorità riguardo al proprio modo di vivere e di comportarsi e alle proprie idee politiche: il pensionamento coatto interferirebbe con la libertà individuale.

schiavitù [SCHIA-VI-TÙ] s.f.inv.
1 Condizione di chi è schiavo:
• figurativo: condizione di chi è fortemente limitato da circostanze o obblighi.

La dialettica servo-padrone può essere interpretata sia come un processo interno che ha luogo in un’unica persona che come un processo esterno tra due o più persone, e pone fine all’antitesi tra soggetto ed oggetto.
Solitamente siamo portati a pensare al potere come qualcosa che schiaccia il soggetto dall’esterno, lo subordina, lo sottomette. Ma il potere può anche essere inteso come qualcosa che forma il soggetto, che rappresenta la sua ragion d’essere e la traiettoria dei suoi desideri. Da questo punto di vista il potere non è più semplicemente qualcosa su cui dissentire, ma la nostra stessa ragione di vita.
In Fenomenologia dello Spirito di Hegel, il rapporto servo-padrone è descritto attraverso l’incontro tra due figure nervose, che ingaggiano una battaglia alla fine della quale uno dei due asservisce l’altro, per poi scoprire che ciò non servirà a dargli il controllo sul mondo a cui aspirava.

Il servo, che crea sempre più prodotti e sempre più sofisticati grazie alla sua creatività, ad un certo punto comincia a vedersi riflesso nei prodotti che ha creato, e a realizzare che il mondo che lo circonda è stato creato dalle sue mani.
Il padrone, che in un primo momento appare “esterno” al servo, ora invece appare come la coscienza di quest’ultimo, intesa nel senso del bene e del male. L’infelicità della coscienza che ne deriva dipende dalla percezione di sé, dall’effetto della trasformazione del padrone in realtà psichica.

 

 

Tutte le immagini Courtesy Fondazione Morra Greco, Napoli
© Danilo Donzelli