21.03.2025 \\ 24.05.2025
Fondazione Morra Greco presenta la mostra Lavoro per Natura Vivente, non solo Capitali dedicata all’artista americano Peter Fend, a cura di Massimiliano Scuderi.
Il progetto nasce in seguito a due residenze che l’artista ha svolto presso la Fondazione Morra Greco nel corso del 2024, durante le quali Fend ha avuto modo di lavorare a opere inedite e interagire attivamente con il vivace contesto culturale napoletano e campano.
Progetto cofinanziato a valere sulle risorse del Piano Strategico Cultura e Turismo 2024/2025 – Progetto Global Forum Mostre d’arte contemporanea EDI 2024 della Regione Campania.
La parola al curatore
La ricerca di Peter Fend inizia nel 1978 e si incentra principalmente sulla sopravvivenza planetaria, trovando – nelle sue diverse traiettorie di lavoro – assonanza con i quattro libri dell’architettura di Leon Battista Alberti per l’organizzazione delle tecnologie di una città, o area di abitazione, per la qualità dell’aria, dell’acqua, dello spazio circolatorio, della difesa.
L’idea di partenza del suo articolato lavoro nasce dalla considerazione che il mondo è un cantiere vivente e che, attraverso alcuni strumenti deducibili dall’arte contemporanea, si possa intervenire per sviluppare le potenzialità delle risorse naturali e adottare soluzioni concrete che possano rispondere alle problematiche ambientali che affliggono il Pianeta, al di là del sistema dell’arte.
Negli anni Ottanta Peter Fend fonda – insieme ad artisti e attivisti di varia provenienza – l’organizzazione Ocean Earth, concepita come strumento per implementare gli obiettivi del movimento artistico ambientale, direttamente costruiti sulle idee di artisti come Joseph Beuys, Robert Smithson e Gordon Matta-Clark. In particolare, Ocean Earth si occupa di ricercare fonti di energia alternativa attraverso l’uso di immagini satellitari per l’analisi dei punti caldi del sistema ecologico e geopolitico globale.
Nel corso della sua carriera Fend si è occupato inoltre dei bacini idrografici di tutto il mondo, al fine di salvarli dall’inquinamento. Il suo lavoro, in casi come questo, consiste nel rilevamento di bacini attraverso mappe e immagini satellitari, nel monitoraggio delle condizioni in cui versano, nella raccolta di materiali e di sostanze attraverso particolari strumentazioni da lui progettate per la coltivazione di alghe giganti. I progetti e tutte le operazioni risultanti – finalizzati alla produzione di metano e idrogeno, combustibili a basso impatto ambientale o altre fonti di energia alternative – determinano anche ricadute di tipo economico e socio-politico sulle comunità locali coinvolte, in quanto inducono lo sviluppo di comunità e centri produttivi autonomi, in grado di generare fonti di guadagno e lavoro in maniera autosufficiente.
Fend è particolarmente legato all’Italia, dove ha portato avanti lavori sullo sfruttamento delle potenzialità del mare e dei bacini idrologici. Secondo l’artista, l’Italia e tutti quei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e sugli Oceani possono trarre grandi benefici dall’acqua.
La ricerca di Peter Fend ha da sempre toccato questioni importanti sulle quali oggi, più che mai, sembra necessario porre la massima attenzione. In un’ottica organica, Peter Fend ci indica il “ritorno al mare, al fiume” come rinascita della civiltà.
Massimiliano Scuderi
Biografia dell’artista
Peter Fend, nato nel 1950 a Columbus, Ohio, è un artista e architetto americano noto per il suo approccio interdisciplinare che combina arte, ecologia e geopolitica. Nel suo lavoro, Fend sostiene con forza l’impegno dell’arte nella sfera pubblica, utile a proporre soluzioni a una serie di questioni ambientali e geopolitiche e re-immaginare un equilibrio tra il mondo sociale e quello naturale. Nel 1980, in collaborazione con diversi artisti, Fend ha fondato Ocean Earth Construction and Development Corporation, un collettivo artistico e azienda che esplora strategie di gestione territoriale e di utilizzo delle immagini satellitari per scopi ecologici e politici.
Il suo lavoro è stato esposto in occasioni significative come: la Biennale di Venezia (1993, 1995, 1997, 1999, 2003, 2005), Documenta a Kassel (1987, 1992), la Sharjah Biennial (Emirati Arabi, 2007), la Biennale di San Paolo (2001), quella di Liverpool (2004) e in numerose mostre presso istituzioni internazionali, tra cui Migros Museum für Gegenwartskunst, Zurigo (2020), Bard Hessel Museum, New York (2018), MUMOK, Vienna (2015), Galerie für Landschaftskunst, Amburgo (2007), Palais de Tokyo, Parigi (2004).
Biografia del curatore
Critico, curatore e architetto, Massimiliano Scuderi è attualmente direttore artistico della Fondazione Zimei e dello spazio A SUD. Ha collaborato per progetti internazionali con la Fondazione Per L’Arte di Roma, la Fondazione Capri e vari enti culturali, italiani e stranieri (Bolit – Girona, Le Lait – Albì, Es Baluard – Palma De di Maiorca, MNAC – Bucharest, MIC ecc.). Dagli anni Novanta al primo decennio del Duemila ha lavorato all’organizzazione della mostra Fuori Uso. Già Docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso varie università italiane, ha svolto periodi di ricerca in Spagna e in Francia presso Le Consortium di Dijon con Xavier Douroux. Tra i suoi recenti progetti curatoriali Pickpocket, mostra ideata in collaborazione con l’artista Renata Lucas e Supernova con Elisabetta Trincherini.
Ha curato mostre e progetti di artisti e architetti, quali Vito Acconci, Peter Fend, Gordon Matta Clark, Claire Fontaine, Ettore Spalletti, Berenice Olmedo, Liza Bear, Philippe Rahm, Gaëlle Choisne, Renata Lucas, Hans Schabus, Atelier Bow-wow, Luca Vitone, Maurizio Mochetti, Getulio Alviani, Lili Reynaud Dewar, Celine Condorelli, Alfredo Pirri, Zafos Xagoraris, Mark Dion, Franck Scurti, Julius Koller, Andreas Ragnar Kassapis, Adriano Costa, Flavio Favelli, Gianni Pettena, Pedro Barateiro, Bob and Roberta Smith, Francesco João, Alek O., tra gli altri.
Autore di libri, saggi e articoli, ha collaborato con riviste italiane ed estere tra le quali Flash-Art, Arte e Critica, Exibart, Artribune, Abitare, Area, Contemporary e Alias de Il Manifesto tra le altre. Ha pubblicato per Postmedia i libri Silencers and Amplifiers su Zafos Xagoraris e Constructed Atmospheres su Philippe Rahm. Per la stessa casa editrice è di prossima pubblicazione The Crisis Talks, dialoghi con Renata Lucas.
Si ringraziano la Fonderia Nolana per il supporto nella produzione di opere incluse nella mostra, la Società Canottieri Limite di Limite sull’Arno, Lorenzo Finotto e Giovanni Lamieri.