Renato Leotta

a cura di Francesca Boenzi

11.11.2010 \\ 18.03.2011

L’11 novembre, a conclusione della loro residenza presso gli spazi della Fondazione Morra Greco, gli artisti Gintaras Didžiapetris e Renato Leotta presentano i lavori prodotti durante il soggiorno napoletano.
Nell’ambito di una residenza volta alla ricerca e alla produzione di lavori, il processo artistico non può che prendere le mosse da un riferimento forte alla realtà, dalla conoscenza e dall’esperienza che gli artisti ne fanno, in chiave prima di tutto empirica.
Tuttavia i lavori che Gintaras Didžiapetris e Renato Leotta hanno prodotto durante il periodo di residenza, eludono il rischio di una mera rappresentazione del reale e spostano l’attenzione sul grado di astrazione contenuto in esso.

In un tempo e un contesto complessi, l’osservazione è sostituita da una dislocazione continua dello sguardo e la visione totalizzante dalla dispersione. Frammenti di realtà e singole forme prendono il sopravvento.
Gli artisti elaborano strutture o griglie che filtrano la visione e sottopongono questi elementi a un inedito insieme di relazioni. L’approccio dell’artista si sposta progressivamente dal piano empirico a quello immaginario. La realtà si astrae da sé.

Le installazioni presentate in mostra si compongono di elementi molto diversi, estrapolati dalla realtà ma riorganizzati sulla base di connessioni di volta in volta basate sulla similarità, sulla ricorrenza o sulle assonanze tra forme ed elementi provenienti da contesti diversi.

Renato Leotta (Torino, 1982. Vive e lavora a Torino) osserva il paesaggio e ne annota le modulazioni, isola elementi e tenta una visione totale che ne sia dissolvenza e sintesi. Nella stanza dove si trova il Wall Drawing di Sol LeWitt, l’artista presenta una doppia installazione: da un lato il film Argento, in cui riprende pochi dettagli di una presunta passeggiata ottocentesca – le palme in villa comunale, la visita all’acquario; dall’altro lato Napoli – un quadro realizzato con il tessuto royal tweed delle camicerie, una parete monocroma ad acquerello e un dipinto a spray – in cui forme e cromie ritornano ma sottoposte a un processo di dissolvenza. Tentando una struttura e la sua inesattezza.

 

 

Tutte le immagini Courtesy Fondazione Morra Greco, Napoli
© Danilo Donzelli