13.05.2010 \\ 08.10.2010
Giovedì 13 maggio 2010, alle ore 19.00, si inaugura presso la Fondazione Morra Greco, in Largo Avellino, la mostra Moda / Museum Of Deposition Art / di Robert Kuśmirowski e la mostra Glimpse di Roman Ondak.
La memoria e il destino effimero delle opere d’arte sono gli elementi su cui si fonda la grande installazione realizzata dall’artista polacco per i sotterranei della Fondazione. Il museo delle opere perdute di Kuśmirowski è una sorta di archivio in progress nel quale, con il passare del tempo e grazie a donazioni e prestiti, verranno conservate tracce mnestiche e documenti di opere scomparse, riconsegnandole così al futuro. Specie nella contemporaneità, sono molti i casi in cui opere complesse, grandi installazioni o addirittura intere mostre vivono esclusivamente il tempo effimero dell’esposizione per poi essere distrutte, smembrate o trasformate in altro. Opere di cui rimarrà soltanto la memoria dei visitatori, qualche traccia fotografica, dei frammenti e il progetto mentale dell’artista che le ha pensate e realizzate.
Il museo di Kuśmirowski si propone di raccogliere proprio questi residui memoriali, catalogandoli e organizzandoli secondo criteri museali in una sorta di colombario della creatività perduta. Ogni opera sarà documentata visivamente, grazie a fotografie e immagini trovate, fisicamente, tramite piccoli frammenti della materia che la costituivano, teoricamente, con estratti di testi, relazioni o quant’altro può ricostruirne la memoria. Il tutto contenuto in vere e proprie urne-archivio di derivazione cimiteriale, quasi capsule del tempo che ne proiettino l’energia nel futuro. Il primo nucleo del museo è formato dai frammenti di alcune opere dello stesso Kuśmirowski e di alcuni artisti amici, in attesa che altri donatori si aggiungano nutrendo l’archivio di nuovi elementi, nuove storie e nuovi documenti. L’opera di Kuśmirowski, al pari di tanti altri suoi interventi artistici, è destinata a prolungarsi in un futuro indeterminato, come un organismo in crescita, occupando nuovi spazi, fisici e mentali. Si attendono nuovi contributi e nuovi donatori, interessati a prolungare la vita delle proprie opere perdute in una sorta di moderna pietas verso la creatività dell’uomo ed i suoi manufatti d’arte.
Tutte le immagini Courtesy Fondazione Morra Greco, Napoli
© Danilo Donzelli