The Last Work for Naples

Wall Drawing #1267: Scribbles (Morra Greco)
Disegnato da: Marco Aliberti, Takeshi Arita, Mario Chianese, Andrea Gallo, Claudio Sorrentino, Wim Starkenburg

Sol LeWitt (1928 Hartford– 2007 New York), riconosciuto a livello internazionale come il maggiore esponente dell’arte concettuale e minimalista, ha capovolto la definizione e le regole convenzionali della prassi artistica attraverso l’abolizione delle nozioni di unicità, di irripetibilità, di abilità individuale nell’esecuzione manuale a favore del primato assoluto dell’idea.
Deriva da questa poetica la convinzione che l’opera possa essere eseguita non dall’artista, ma da collaboratori che partecipano al processo creativo: è il caso dei Wall Drawings, le pitture murali realizzate a partire dagli anni ’70, nello spazio extra-pittorico per eccellenza: il muro.
La trasposizione materiale dei Wall Drawings avviene infatti grazie al lavoro degli assistenti e alle istruzioni che Sol LeWitt fissa in piccoli diagrammi. Ciò che rimane nel tempo, quindi, non è il disegno fenomenico, materico e contingente, deperibile e finito ma l’idea in sé che lo sottende, che lo rende universale, riproducibile all’infinito e adattabile alla superficie che ogni volta l’accoglie.
Scrive l’artista, nel definire i suoi disegni murali: “Ogni linea è importante come ogni altra. Tutte le linee diventano una cosa sola”.

La città di Napoli ha svolto un ruolo importante nella geografia dell’arte di Sol LeWitt, città nella quale ha realizzato numerose mostre. Grazie al rapporto privilegiato tra l’artista e la Galleria Alfonso Artiaco ed all’interesse che il collezionista napoletano Maurizio Morra Greco ha nei confronti dell’opera di Sol LeWitt, in occasione di un viaggio in città nel 2004 l’artista conosce l’architettura di Palazzo Caracciolo di Avellino che sarebbe diventata di lì a poco la Fondazione Morra Greco. Questo ha poi portato all’ideazione da parte dell’artista del Wall Drawing appartenente alla serie dei Scribbles: Wall Drawing #1267: Scribbles.

Tutte le immagini Courtesy Fondazione Morra Greco, Napoli
© Danilo Donzelli