01.10.2021 \\ 03.11.2021
Il Parco Archeologico di Pompei è lieto di annunciare il progetto Black Med, POMPEII (2021) di Invernomuto (Simone Bertuzzi, Simone Trabucchi).
Black Med, POMPEII si compone di due interventi sonori all’interno dell’Area Archeologica di Pompei – nella Casa degli Amorini Dorati e in Via Marina/Foro – e sarà accessibile a tutti i visitatori della città antica da venerdì 1 ottobre a mercoledì 3 novembre 2021.
L’opera – realizzata grazie al sostegno di Italian Council (VII edizione, 2019), progetto della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, su presentazione di Fondazione Morra Greco, Napoli con donazione al Parco Archeologico di Pompei – entra a far parte della nuova collezione d’arte contemporanea (Collectio) del Parco all’interno del programma Pompeii Commitment. Materie archeologiche.
Black Med, POMPEII rappresenta il culmine della ricerca del duo di artisti italiani intorno alle riflessioni teoriche sul Black Mediterranean (“Mediterraneo nero”), in riferimento alle ricerche di Alessandra Di Maio (Università degli Studi di Palermo) che ha utilizzato questa definizione nell’ambito degli studi postcoloniali, migratori, transnazionali e della diaspora nel campo dell’africanistica contemporanea. L’opera rientra nel più ampio processo di ricerca in corso di Invernomuto intitolato Black Med, il cui fulcro è la piattaforma web blackmed.invernomuto.info e che si articola, oltre che in un ciclo di opere che ne condividono i risultati provvisori, come accadrà a Pompei, anche in una pubblicazione cartacea che espande il progetto attraverso una serie di contributi teorici (Humboldt Books, Milano) e un programma di presentazioni performative e listening sessions che si sono succedute durante la lavorazione del progetto presso varie istituzioni, tra cui le due istituzioni internazionali partner del progetto: The Green Parrot (Barcellona) e Centre d’Art Contemporain Genève (Ginevra).
L’intervento nella Casa degli Amorini Dorati si basa su una sezione dell’archivio di Black Med chiamata SEASCAPE. In essa sono raccolti brani di varie epoche e generi, accomunati da ampie texture sonore; l’intervento – diffuso attraverso 4 speaker flessibili (Anakonda) – mira ad arredare gli spazi e ad espandere alcune simbologie presenti nella Casa: i riferimenti egittologici ed in particolare il culto di Iside.
L’intervento in Via Marina/Foro diffonde invece l’output della piattaforma blackmed.invernomuto.info per sei volte al giorno, per una durata di 10 minuti, come fosse un richiamo al raccoglimento, un modo per scandire il tempo e prenderne coscienza.
Invernomuto prova a intercettare le traiettorie sonore che attraversano la complessa e stratificata area del Mediterraneo registrandone i continui movimenti e assecondando l’intreccio dei suoi accadimenti e delle sue narrazioni. Black Med naviga quindi senza seguire una cartografia regolare e categorica ma, al contrario, si lascia attraversare dalle rotte e identità multiple di cui ascolta e archivia i ritmi e le sonorità. Le traiettorie seguite da Black Med valicano l’area perimetrale del Mediterraneo in senso propriamente geografico, per prendere in considerazione geografie più ampie, informali e non ufficiali, procedendo da Marsiglia a Barcellona, da Napoli e Pompei a Palermo, da Belgrado a Brindisi, da Il Cairo, il Canale di Suez e la Nubia al Lago Vittoria, includendo le rotte migratorie che storicamente mettono in relazione la sponda africana, asiatica ed europea del Mediterraneo.
La piattaforma blackmed.invernomuto.info (progettata per essere accessibile sia online – a partire dal 28 ottobre 2021 – che offline, in formato di installazione sonora) ha raccolto, allo stato attuale della ricerca, oltre 30 ore di contenuti e contributi musicali selezionati da Invernomuto e da una serie di partecipanti fra cui Paul Gilroy, Rabih Beaini, Donato Epiro, Kareem Lotfy, Ma’an Abu Taleb e altri musicisti e ricercatori a cui gli artisti hanno chiesto di proporre una selezione musicale che rispondesse alla ricerca di Black Med.
L’opera Black Med, POMPEII è risultata tra i progetti vincitori del bando Italian Council (VII edizione, 2019), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.