19.12.2024 \\ 22.02.2025
La mostra
La mostra Bauen und Töten ripercorre alcune delle tappe più significative della carriera di Gregor Schneider, uno degli artisti più importanti della sua generazione nel panorama internazionale. Partendo dalle opere performative e fotografiche degli esordi per arrivare ai lavori più recenti, Bauen und Töten traccia un percorso attorno alla leggendaria Gesamtkunstwerk dell’artista, la Haus u r di Rheydt in Germania – iniziata nel 1985 e ancora in evoluzione – esplorando il confine tra la possibilità e l’impossibilità della rappresentazione artistica e la tensione tra memoria collettiva e personale, elementi ricorrenti nella pratica di Schneider.
La mostra nasce con un richiamo al 2001, anno in cui Schneider vinse il Leone d’Oro alla Biennale di Venezia con Haus u r. La Gesamtkunstwerk sconvolse radicalmente la struttura interna ed esterna del padiglione tedesco: l’artista rimosse le lettere del nome del paese dalla facciata dell’edificio, sostituì la bandiera tedesca con quella della città e ne riadattò gli interni, installando una matrioska di stanze smontate e prelevate dalla sua casa natia a Rheydt.
Andando oltre l’installazione del 2001, Bauen und Töten intende svelare i passaggi e le interconnessioni concettuali che segnano la pratica di Schneider prima e dopo questa data, facendo luce sugli elementi più significativi della sua ricerca e aspirando a restituire la profonda complessità del mondo dell’artista. Le opere in mostra spaziano dai primi tentativi performativi e fotografici degli anni Ottanta, passando per la casa di Goebbels (Odenkirchener Straße 202, Rheydt 2014), la serie Kolkata (It’s All Rheydt, Kolkata 2011), le sculture appartenenti alla serie Repeated Objects e della serie Insulated Boxes – come Child (Sitting without Head) No. 1, Rheydt 2004 – fino ai video di Sunny Demise, Tagebau Hambach (2022), che raccontano la realtà distopica di alcuni villaggi nel distretto carbonifero vicino Rheydt, spopolati a causa delle estrazioni di lignite.
Allestita tra il primo e il secondo piano di Palazzo Caracciolo di Avellino, sede della Fondazione, Bauen und Töten si integra con gli spazi dell’edificio – come le pitture di metà settecento del primo piano e gli ornamenti in stucco e pittura del secondo – aggiungendo un ulteriore livello di riflessione e complessità al desiderio infinito e visionario di Gregor Schneider: svelare le implicazioni simboliche iscritte nel mondo materiale, negli oggetti che ci circondano e nei luoghi che abitiamo e in cui costruiamo le nostre memorie.
Testi a cura di Giulia Pollicita
La mostra è stata in parte finanziata da IFA (Institut für Auslandsbeziehungen / Institute for Foreign Cultural Relations).
Progetto cofinanziato a valere sulle risorse del Piano Strategico Cultura e Turismo 2024/2025 – Progetto Global Forum Mostre d’arte contemporanea EDI 2024.
Public Program
In occasione della mostra Bauen und Töten di Gregor Schneider, Fondazione Morra Greco presenta il nuovo public program, una piattaforma di incontri e attività, diversificati per tipologia di linguaggi e pubblici, che intende indagare la potenzialità della relazione tra arte e memoria e la connessione che s’instaura tra la memoria emotiva e la memoria storica.
Il programma – ancora in aggiornamento – prevede visite guidate, laboratori, presentazioni di libri e incontri che includono il coinvolgimento di critici, artisti, educatori, docenti e studenti, al fine di produrre e sperimentare contenuti trasversali e multidisciplinari.
Visite guidate
Per tutti i sabati di gennaio, il team della Fondazione Morra Greco propone delle visite guidate alla mostra Bauen und Töten per scoprire le opere e i temi della mostra.
Le visite – rivolte ad ogni tipo di pubblico e della durata di circa 50 minuti – sono gratuite e disponibili su prenotazione tramite la piattaforma Eventbrite o via mail scrivendo a info@fondazionemorragreco.com
Posti limitati.
Di seguito il calendario delle prossime visite:
Sabato 18 gennaio 2025 | 17:00
Sabato 25 gennaio 2025 | 17:00
Workshop | La memoria degli oggetti dimenticati
Rivolto a bambini e famiglie
Il punto di partenza di questo laboratorio è la serie di opere Goebbels House, incentrata sulla casa dove un tempo visse Joseph Goebbels, ministro della propaganda tedesca ai tempi di Hitler.
Gregor Schneider ha abitato gli spazi della casa compiendo azioni come mangiare e dormire, e in questo modo si è costruito un palcoscenico in cui mettere in atto gesti di vita quotidiana, entrando in contatto diretto con oggetti, arredi e gestualità intrinsechi di storie, presenze, immagini evocative. La sua permanenza si è poi trasformata in distruzione totale (o quasi) della casa stessa.
Partendo dalle suggestioni generate dalle opere in mostra, i partecipanti potranno realizzare connessioni con oggetti e memorie personali per raccontare e rappresentare storie e ispirazioni, attraverso giochi percettivi, composizioni creative, componimenti testuali e altre forme espressive.
Di seguito il calendario dei prossimi appuntamenti:
Sabato 18 gennaio | 12:00
Sabato 25 gennaio | 12:00
Per partecipare è necessario registrarsi sulla pagina Eventbrite dedicata.
Workshop | Matrioska di Stanze
Rivolto a giovani e adulti
Il percorso prende spunto dalla Totes Haus u r (la casa morta), l’installazione con cui Gregor Schneider vinse il Leone d’oro alla Biennale d’Arte di Venezia del 2001. Si trattava di una riproduzione fedele del suo studio nella città natale di Rheydt, trasportata per intero nello spazio del padiglione della Germania: un contenitore senza aperture verso il mondo esterno, un insieme angusto di stanze e antistanze con porte e finestre murate.
Ma chi ospitava? Cosa hanno visto e sentito le sue mura? cosa raccontano i suoi oggetti? Sono tante le domande che sorgono immaginando questa casa bianca, polverosa e labirintica, dove il tempo sembra sospeso.
Il percorso laboratoriale, partendo dal concetto di casa come spazio dell’accoglienza ma anche del disagio, offre la possibilità di creare una propria “casa delle memorie”, attraverso immagini e oggetti presi dal passato per aprire riflessioni sul presente e sul futuro.
Di seguito il calendario dei prossimi appuntamenti:
Venerdì 17 gennaio | 16:00
Venerdì 24 gennaio | 16:00
Per partecipare è necessario registrarsi sulla pagina Eventbrite dedicata.
Presentazione del volume “Di-scordare. Ricerche artistiche sull’eredità del fascismo in Italia” di Viviana Gravano
23 Gennaio 2025 | 17:00
Nell’ambito della rinnovata collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Napoli, giovedì 23 gennaio 2025 Fondazione Morra Greco ospiterà la presentazione del nuovo libro di Viviana Gravano, storica dell’arte da anni impegnata nella ricerca militante e nell’insegnamento presso Accademie di Belle Arti, dal titolo “Di-scordare. Ricerche artistiche sull’eredità del fascismo in Italia” pubblicato da DeriveApprodi.
Presentato in dialogo con Giulia Grechi, docente di Antropologia Culturale e Antropologia dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, il volume espone un processo di de-fascistizzazione imperfetto, che è stato particolarmente inefficace a livello culturale. Il fascismo, e Mussolini stesso, hanno saputo utilizzare la cultura come uno straordinario strumento di consenso, e alcune eredità della dittatura sono ancora tristemente presenti nei nostri spazi quotidiani.
Di-scordare affronta prima i processi di rimozione e revisionismo, in particolare nel contesto delle arti, e poi propone una ricerca e una attenta analisi dei lavori di artiste/i che dagli anni Ottanta in poi si sono prese/i carico di rileggere quelle tracce, di decodificarne i significati, e di farne una critica aperta, politica e concettuale.
La partecipazione è gratuita previa iscrizione su Eventbrite al link di seguito:
https://bit.ly/presentazione-volume-di-scordare-viviana-gravano
Per gli studenti e le studentesse dell’Accademia di Belle Arti di Napoli si precisa che questo evento rientra nel calendario delle attività – che sarà annunciato a breve – curate dalla Professoressa Grechi e valide al fine del riconoscimento di crediti formativi.
In particolare, la partecipazione a un totale di tre presentazioni – fare riferimento al calendario – darà diritto al riconoscimento di un credito. In sede di evento verranno raccolte le firme dei presenti.
Gregor Schneider e la Fondazione Morra Greco
Rivisitando la pratica dell’artista che, quasi vent’anni fa, ha inaugurato le sue attività con la mostra 26.11.2006, la Fondazione Morra Greco desidera anche celebrare il suo impegno di lunga data nella promozione delle arti e della cultura contemporanea, sottolineando l’attualità del lavoro di Schneider e il valore pionieristico della sua riflessione sulla memoria, chiamata ad assumere il ruolo di antidoto contro la perpetuazione di nuovi traumi culturali e collettivi.
Dopo anni di programmazione artistica, residenze e ricerca didattica, la Fondazione conserva ancora una fiducia incondizionata nella visione euristica degli artisti per scardinare e ricostruire percorsi critici verso il futuro.
Analogamente al processo di costruzione e de-costruzione programmatica di Schneider, Bauen und Töten funge da veicolo per la Fondazione per ripensare il suo percorso come istituzione culturale dal 2006 a oggi.
Biografia
Gregor Schneider è nato a Rheydt nel 1969, città in cui tutt’oggi vive e lavora. Il mezzo centrale della sua pratica artistica è l’installazione di spazi all’interno di spazi preesistenti simili, la duplicazione di spazi, persone e oggetti, o la ricostruzione di edifici che non possono essere fisicamente accessibili. La sua opera più nota è Haus u r, situata a Mönchengladbach-Rheydt, in Germania, iniziata nel 1985 e ancora oggi in evoluzione.
In quarant’anni di carriera, Schneider ha prodotto un corpus di opere che affronta alcune delle tematiche più spinose della società, sviluppando già dagli esordi il concetto di una pratica artistica che consuma i propri prodotti, mettendo così in discussione l’assoggettamento dell’arte alle imposizioni economiche del mercato. Successivamente, ha trovato parallelismi tra le celle segrete e asettiche in cui vivono i detenuti del campo di massima sicurezza di Guantánamo Bay e il “white cube” di musei e gallerie. Nel 2008, ha parlato della possibilità di creare una stanza in cui morire, nata dal desiderio di mostrare una persona morente in un museo; ha inoltre inscenato dei crossover culturali, cercando di legare un luogo sacro islamico a uno cattolico; ha risposto all’apologia dell’era nazista con la polverizzazione della casa in cui ha vissuto il ministro della propaganda Joseph Goebbels.
La mostra Bauen und Töten accompagna lo spettatore in un percorso prevalentemente cronologico, evidenziando le tappe più significative dell’opera dell’artista.
La pubblicazione di accompagnamento, Bauen und Töten (“Costruire e Distruggere”), illustra le opere chiave che hanno definito la carriera di Gregor Schneider fino ad oggi, arricchite con i commenti dell’artista e della curatrice.
A partire dalla sua prima mostra all’Haus Lange Museum di Krefeld nel 1994, Schneider ha esposto in istituzioni prestigiose, tra cui la Kunsthalle di Berna, il Portikus di Francoforte, lo Städtisches Museum Abteiberg, il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, il Museum of Contemporary Art di Los Angeles, la Kunst- und Ausstellungshalle der Bundesrepublik Deutschland a Bonn, e altre ancora. I film da Haus u r (1985-presente) sono stati esposti alla Tate Gallery di Londra e al New Museum of Contemporary Art di New York.
Nel 2001 ha vinto il Leone d’Oro alla 49ª Biennale di Venezia. In Italia ha tenuto mostre personali al Museo Macro nel 2008, alla Fondazione Volume nel 2010 e ad Art City Bologna nel 2021. Le sue opere fanno parte di importanti collezioni private, come la Collezione Morra Greco di Napoli e la collezione di Giacomo Mazzari a Milano.
Nel 2006 la Fondazione Morra Greco ha avviato le attività espositive con una mostra a lui dedicata, dal titolo 26.11.2006.
Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito personale dell’artista al link: www.gregor-schneider.de